Il termine ‘dipendenza’ è un termine generico che racchiude varie tipologie di dipendenza molto diverse tra di loro. La gamma include: la dipendenza da droga, da alcol, da fumo, da altre sostanze ‘ricreative’ e non; laa dipendenza, emotiva o psicologica, da una persona o da un rapporto; la dipendenza da emozioni forti (come, per esempio, da sport estremi, da film dell’orrore, o da situazioni di pericolo); la dipendenza da una attività, come per esempio il lavoro; la dipendenda da videogiochi; la dipendendenza da giochi d’azzardo; la dipendenza dai social network, la dipendena dalla televisione; la dipendenza psicologica dal cibo. Pur derivando da cause, esse hanno in comune il legame con la mente del Secondo Cervello e con i vissuti emotivi registrati nella Memoria Emotiva del Secondo Cervello*.
Nella Psicologia del Secondo Cervello,* il Secondo Cervello, nome scientifico del cervello del tratto gastro-enterico, è ritenuto essere il sistema neuronale responsabile dei processi emotivi compresi quelli relative alle pulsioni. Dalla mente del Secondo Cervello, dunque, provengono le spinte verso situazioni, cose e persone in grado di procurare determinate emozioni a cui siamo abituati, anche sul piano fisiologico. In generale, la dipendenza è una spinta per appagare un’esigenza emotiva del presente che nasce da un vissuto emotivo del passato. Nel caso della dipendenza da sostanze, vi è anche la componente dell’effetto della sostanza stessa creatasi nel tempo, anche se il ricorso alle sostanze generalmente nasce come esigenza di modificare le proprie emozioni, di sofferenza, paura, insicurezza, solitudine, rabbia e così via.
Le emozioni sono prodotte nel cervello della pancia dalla mente emotiva del Secondo Cervello e esse stesse modificano la fisiologia del corpo, sia quando si vivono emozioni legate alle situazioni del presente che quando si continuano a vivere, spesso inconsapevolmente, le emozioni del passato che non sono state ‘digerite’. Quando si sciolgono i vissuti emotivi rimasti bloccati nella Memoria Emotiva del Secondo Cervello, attraverso una particolare procedura di rielaborazione che permette alla mente emotiva del Secondo Cervello di metabolizzare i vissuti bloccati, si sciolgono anche i ‘programmi emotivi’ che mantengono in atto la dipendenza. La modificazione dello stato emotivo cambia lo stato fisiologico della persona permettendole di liberarsi più facilmente dalla dipendenza fisica da sostanze di vario tipo.
Questo metodo di intervento ha il vantaggio di non dover fare affidamento sulla forza di volontà andando a sciogliere, attraverso una rielaborazione mirata, i vissuti che hanno causato lo stato di dipendenza andando così a migliorare l’intero quadro psico-emotivo e comportamentale. Un ulteriore aspetto positivo è il miglioramento dello stato fisico.
Chi non desidera affrontare un percorso terapeutico ma desidera capire il ruolo della mente emotiva del Secondo Cervello nella psiche e delle dipendenze, e cosa fare per migliorare la situazione, può partecipare ad un Workshop di Pronto Intervento con la PSC.
L’argomento delle dipendenze viene anche trattato in un capitolo dedicato nel libro ‘L’individuo e la Psicologia del Secondo Cervello’ di Armando Ingegnieri.