Nell’ambito del lavoro, la buona gestione delle risorse psico-emotive è un fattore molto importante. Molte sono le situazioni di lavoro in cui si accumulano tensioni per via delle dinamiche tra colleghi spesso dovuti ad un sovraccarico emotivo derivato dalla vita personale o da un accumulo di stress o esperienze negative di vario tipo.
Nei Workshop di Pronto Intervento a tema, si affronta in modo approfondito in che modo la mente del Secondo Cervello (nome scientifico del cervello del tratto gastro-enterico) influisce su queste dinamiche e sullo stress derivato da un sovraccarico emotivo portando a capire come gestire entrambi in modo da migliorare il rendimento, il clima lavorativo e il benessere della persona.
La Psicologia del Secondo Cervello * permette di acquisire una visione allargata dei meccanismi psicologici che entrano in gioco nel contesto lavorativo e nei rapporti andando a focalizzare nel dettaglio il ruolo della mente del Secondo Cervello, la mente primigenia dell’individuo che determina l’ approccio al mondo, il modo di interagire con gli altri, le leve motivazionali, lo stile di comunicare,lo stile di comportamento e le esigenze primarie.
La comprensione dei meccanismi della mente del Secondo Cervello permette, dunque, di effettuare un’analisi più approfondita degli aspetti psicologici, emotivi e comportamentali che influiscono sul rendimento, sia del singolo che del gruppo. Permette, altresì, di acquisire un nuovo punto di vista sulla motivazione e l’auto-motivazione che tiene conto delle esigenze della mente del Secondo Cervello che spesso divergono dalle esigenze riconosciute razionalmente come tali.
Essendo la psiche il frutto dei processi di due menti, ognuna con i suoi parametri, capire in che modo le due menti interagiscono e come fare per imbrigliare le risorse della mente del Secondo Cervello porta in automatico ad avere strumenti in più per affrontare le problematiche che spesso sono causa di intralcio del buon utilizzo delle capacità professionali, delle risorse umane, e delle interazioni, e della motivazione.
In sintesi, la Psicologia del Secondo Cervello permette di:
- capire il ruolo delle pulsioni emotive nella motivazione;
- capire le dinamiche di agonismo ed antagonismo che sono determinate dalla mente del Secondo Cervello;
- individuare le potenziali fonti di conflitto dovute a gruppi di lavoro non compatibili sul piano psico-emotivo o a comunicazione inefficace;
- individuare le attitudini determinate dalla mente del Secondo Cervello in relazione al ruolo lavorativo;
- comprendere l’effetto dello stile di comunicazione sulla motivazione e sul rendimento.
Il libro ‘L’individuo e la Psicologia del Secondo Cervello’ di Armando Ingegnieri, disponibile anche in lingua inglese, offre una descrizione dei vari aspetti di questo orientamento, utilizzato da oltre quindici anni anche in campo clinico con ottimi esiti. Il metodo viene utilizzato anche per migliorare la capacità decisionale, la motivazione, l’auto-controllo, e le situazioni di stress andando a sciogliere le tensioni accumulate nella Memoria Emotiva del Secondo Cervello i modo da ripristire il dialogo equilibrato tra le due menti.