Nella Second Brain Psychology, le capacità intellettive di attenzione e di memorizzazione di concetti sono ritenute essere il frutto delle funzioni di due menti distinte, ossia:
- la mente del cervello della testa;
- la mente del Secondo Cervello (nome scientifico del cervello della pancia).
Sebbene sia il cervello della testa ad occuparsi di tutta la parte logico-concettuale, si ritiene che il Secondo Cervello giochi un ruolo importante nella memoria a lungo termine. La memoria a lugno termine è, a sua volta, intrinsicamente legata allo stato fisiologico ed emotivo della persona.
Svariate ricerche psicologiche e neurobiologiche* hanno dimostrato che lo stato fisiologico dell’individuo influisce sulla memorizzazione, e di conseguenza anche sul recupero dei contenuti memorizzati. Lo stato comprende anche lo stato emotivo per via dell’effetto delle emozioni sulla fisiologia del corpo.
Infatti, lo stato dell’individuo può dipendere da qualsiasi cosa influisca sulla fisiologia del corpo, cosa che le emozioni fanno sia per i processi fisiologici che mettono in atto (come nel caso dell’adrenalina in presenza di paura), sia perché esse stesse sono composte da aminoacidi.
Questo ci porta a comprendere perché la mancanza di motivazione, ossia la mancanza di emozioni positive e quindi di specifici aminoacidi, o la prevalenza di emozioni negative e quindi la prevalenza di altri aminoacidi, possano interferire con l’interesse allo studio o con le capacità di concentrazione e di memorizzazione.
Lo stesso vale per la presenza di ansia o di insicurezza al momento di una prova, ambedue stati emotivi che alterano lo stato dell’individuo impedendogli di accedere a ciò che ha memorizzato durante i momenti di studio perché diventato fisiologicamente inaccessibile.
Il Secondo Cervello sembra essere il centro nervoso primario per quanto concerne i processi emotivi.
Questi includono il temperamento di nascita, e quelli relativi alla memorizzazione emotiva dei vissuti. Il temperamento di nascita viene per questo denominato “Matrix emotiva del Secondo Cervello”, e fa parte della struttura psico-emotiva di nascita dell’individuo.
Laddove vi siano presenti nella Memoria Emotiva del Secondo Cervello dei vissuti negativi ancora non metabolizzati, questi rimangono attivi all’interno della psiche andando ad intralciare le facoltà intellettive del cevello della testa. Per questo motivo, uno degli interventi per migliorare i processi di apprendimento consiste in un percorso psicologico volto a far sciogliere i vissuti negativi accumulati nel Secondo Cervello in modo da ripristinare anche le funzioni intellettive e così raggiungere gli obiettivi di studio.
Gli interventi possono essere effettuati sia sui bambini che sugli adulti.
* come approfondito nel libro ‘L’individuo e la Psicologia del Secondo Cervello’ di Armando Ingegnieri.