Team Building: cosa cambia quando si ingaggia la mente emotiva del Secondo Cervello

La forza di un team dipende da due cose primarie: che le singole componenti abbiano le capacità  tecniche richieste per il ruolo che occupano nel team, e che tutte le componenti siano in grado di interagire in modo da creare coesione sul piano del comportamento e motivazione verso gli obiettivi da raggiungere. La prima di queste due cose sarà strettamente legata allo scopo del team, e quindi anche in base al contesto. Possiamo avere un team di lavoro, un team direttivo, un team sportivo, e così via. Il concetto di lavoro in team può essere applicato a svariati contesti, compreso quello educativo, familiare o sociale. Quello che cambia in ognuna di queste realtà sono il tipo di competenza richiesto, gli obiettivi da raggiungere e le finalità. Una cosa, però, è indispensabile a tutte le tipologie di team: la capacità di instaurare interazioni e dinamiche emotivamente positive. Questo perché le emozioni sono una componente cruciale che può unire o disgregare il team stesso, al di là delle capacità tecniche messe in campo.

Questo diventa più facile da capire quando ci rendiamo conto che il nostro equilibrio psico-emotivo dipende dal buon funzionamento di due menti distinte: una razionale, del cervello nella testa; e una emotiva, del cervello della pancia, scientificamente noto come “secondo cervello”.

Si tende a pensare che la nostra capacità di essere oggettivi ed in controllo sia dovuta alla nostra mente razionale nella testa.

Di fatto, però, la nostra mente razionale subisce continuamente gli influssi della mente emotiva del nostro secondo cervello, che ha dei suoi processi distinti, cognitivi ed emotivi.

Sono proprio questi processi inconsci che ci portano a mettere in campo comportamenti ed atteggiamenti che intralciano il lavoro di team. Ecco perché serve portarli in coscienza in modo da instaurare una collaborazione più funzionale tra le nostre due menti assicurandoci risultati non solo in termini di maggiore benessere personale ma di grande potenziamento del team.

I Workshop e il Coaching per il Team Building con la Second Brain Psychology portano a capire come funziona la mente emotiva del Secondo Cervello in modo da imbrigliare le sue potenzialità anziché lasciare che intralci, spesso in modo nascosto, le attività del team creando conflitti, attriti o tensioni. La mente del Secondo Cervello è la chiave per creare un clima di coesione e dinamicità funzionali.

Nei Workshop e nel Coaching vengono affrontati i seguenti temi:

- il ruolo della mente emotiva del Secondo Cervello nella nostra psiche: cosa fa, come influisce sulla personalità, la comunicazione, il modo di interagire con gli altri, lo stato d’animo.

- la memoria emotiva della mente del secondo cervello come fonte di ansia, insicurezza, rabbia, stress ed altri stati di alterazione emotiva o psicologica, e gli effetti sulla motivazione e sulle relazioni.

- come gestire la mente emotiva del nostro Secondo Cervello per costruire un team in grado di funzionare in modo ottimale.

Coaching e Workshop anche a distanza tramite videochiamata.

 

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